gen 2

Dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale la norma del Jobs Acts che prevede il calcolo degli indennizi previsti in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti

Tags:
Dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale la norma del Jobs Acts che prevede il calcolo degli indennizi previsti in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti

Il tribunale di Roma, nel 2017, ha rimesso  alla Corte Costituzionale la disciplina del contratto a tutele crescenti, per contrasto con gli articoli 3, 4, 76 e 117 della Costituzione.

In particolare, secondo il tribunale sarebbe del tutto contrario al principio di ragionevolezza e di uguaglianza prevedere che l’unico criterio in base al quale determinare la somma da erogare al dipendente licenziato illegittimamente sia l’anzianità di servizio.

Inoltre, sempre a giudizio dei giudici romani, il Jobs Act introdurrebbe anche una discriminazione ingiusta tra assunti prima del 7 marzo 2015, che possono ancora avere accesso alla tutela dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, ed assunti dopo il 7 marzo 2015 che, per il solo fatto della data di assunzione, si ritrovano con una tutela ampiamente ridotta in caso di licenziamento illegittimo.

La Corte Costituzionale, pronunciandosi nel merito, ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto Legislativo n. 23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte non modificata dal “Decreto Dignità” , che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato.

In particolare, la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4, che prevede il diritto di ogni cittadino al lavoro, e 35, che prevede la tutela del lavoro in ogni sua forma ed applicazione, della Costituzione.

In sostanza, l’idea di attribuire al dipendente un’indennità certa e crescente con l’anzianità di servizio era il cuore del contratto a tutele crescenti: la decisione della Consulta boccia il principio cardine del Jobs Act ossia la rigida determinazione a priori dell’indennità in caso di licenziamento illegittimo.

Il giudice, di fronte ad un licenziamento illegittimo, non sarebbe più vincolato ad applicare rigidamente l’indennità in base all’anzianità, e verrebbe ridato un ruolo centrale al giudice nel decidere la quantificazione degli indennizzi. Il giudice potrebbe applicare, in questa decisione, vari criteri tra cui anche l’anzianità di servizio ma non solo.