ottobre 17

Commette reato chi richiede, con inganno o costrizione, di fare gesti erotici davanti alla webcam

Commette reato chi richiede, con inganno o costrizione, di fare gesti erotici davanti alla webcam

Una recente sentenza della Cassazione  chiarisce un aspetto legato a richieste  particolarmente odiose  davanti alla webcam. Infatti chi chiede a una persona di spogliarsi davanti al computer, in una live chat, facendole intendere  che ciò serva per un colloquio di lavoro o sottoponendola a un ricatto di altro genere, commette violenza sessuale. Se  la vittima si.

settembre 26

Sta per diventare reato la registrazione ad una persona ignara e caricare il file sui social: fino a 4 anni di carcere se viene lesa l’immagine o la reputazione

Sta per diventare reato la registrazione ad una persona ignara e caricare il file sui social: fino a 4 anni di carcere se viene lesa l’immagine o la reputazione

Come disposto dalla legge delega sulla riforma del processo penale, il Governo  si appresta a introdurre il reato di “fraudolenta diffusione di riprese audio o video di una persona inconsapevole” . Dopo gli abusi che hanno determinato conseguenze gravissime, la norma intende  proteggere  la reputazione di chi, a sua insaputa, viene filmato o registrato anche con il telefono e finisce in.

luglio 26

La Cassazione restringe gli ambiti operativi dell’abuso d’ufficio

La Cassazione restringe gli ambiti operativi dell’abuso d’ufficio

L’ingiustizia del vantaggio nel reato di abuso d’ufficio. Cass. Pen. Sez. IV, 11.11. 2015, n. 48914 Massima: “In tema di abuso di ufficio, l’ingiustizia del vantaggio richiesta dall’art. 323 c.p. deve riguardare non solo “il momento dinamico”, vale a dire il fatto causativo, ma anche il risultato dell’azione, ossia il fine perseguito dall’agente: il vantaggio.

giugno 6

La perquisizione di una cliente effettuata nel centro commerciale può essere reato

La perquisizione di una cliente effettuata nel centro commerciale può essere reato

La Corte di Cassazione, quinta sezione penale,con una recente  sentenza, statuisce che  sottoporre a una perquisizione arbitraria e  ingiustificata,  una persona, da parte di un soggetto privo di qualsiasi legittimazione, costituisce un fatto di violenza fisica che si esplica direttamente sulla vittima. Si tratta dunque di violenza privata quella commessa dal vigilantes del centro commerciale che ha disposto la perquisizione personale di una donna all’interno.