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La perquisizione di una cliente effettuata nel centro commerciale può essere reato

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La perquisizione di una cliente effettuata nel centro commerciale può essere reato

La Corte di Cassazione, quinta sezione penale,con una recente  sentenza, statuisce che  sottoporre a una perquisizione arbitraria e  ingiustificata,  una persona, da parte di un soggetto privo di qualsiasi legittimazione, costituisce un fatto di violenza fisica che si esplica direttamente sulla vittima.

Si tratta dunque di violenza privata quella commessa dal vigilantes del centro commerciale che ha disposto la perquisizione personale di una donna all’interno della struttura imponendole di sollevare la maglietta e togliere i pantaloni.

Anche se  la perquisizione è  stata eseguita da una collaboratrice di sesso femminile, al fine di salvaguardare il pudore della persona offesa, per la Cassazione  la perquisizione era illegittima.

Ai fini del delitto di violenza privata , non è richiesta una minaccia verbale o esplicita, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento o atteggiamento, sia verso il soggetto passivo sia verso altri, idoneo ad incutere timore e a suscitare la preoccupazione di subire un danno ingiusto.

La richiesta dello Spid va fatta previa registrazione al sistema e identificazione tramite la Carta nazionale dei servizi cioè la nuova tessera sanitaria con il chip oppure tramite la Carta di identità elettronica . Verificata l’identità on line, l’Agenzia rilascia il codice Spid unico per avere l’accesso a tutti i servizi erogati dalla Pubblica amministrazione.

Il Sistema per l’identità digitale, appare sicuro in quanto fornisce al provider soltanto i dati strettamente necessari per l’operazione che si deve eseguire.