mar 25

Incidenti stradali e lesioni lievi: può essere risarcito il danno biologico permanente per il “rachide cervicale”

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Incidenti stradali e lesioni lievi: può essere risarcito il danno biologico permanente per il “rachide cervicale”

Come è noto, a proposito dei risarcimenti per lesioni di lieve entità conseguenti a sinistri stradali, la legge  impedisce la liquidazione dell’indennizzo quando il danno, riportato a seguito dell’incidente, non sia suscettibile di “accertamento clinico strumentale obiettivo”, ossia non possa essere verificato con gli strumenti medici.

In sostanza, tutte le volte in cui il dolore, il capogiro, il senso di nausea vengono solo riferiti dall’infortunato, ma non possono essere verificati clinicamente, non scatta alcun risarcimento: questo per evitare che gli automobilisti siano tentati dall’esagerare le proprie condizioni di salute,  soggettivamente avvertite, al solo scopo di ottenere un maggiore risarcimento.

Nonostante ciò   non  può dire che ottenere la liquidazione del danno sia divenuto impossibile: lo dimostra una recente sentenza  emessa dal Tribunale di Trento. Di fronte alla radiografia e alla consulenza del perito che confermano il trauma distorsivo all’automobilista, l’assicurazione non può negare il risarcimento del danno biologico permanente per il rachide cervicale.

Insomma, l’accertamento radiologico è proprio quell’accertamento strumentale obiettivo richiesto dalla legge e da cui deve emergere, sul piano documentale, la lesione lamentata dal conducente. È dunque questa la chiave per ottenere la liquidazione dell’indennizzo:  non può essere il solo danneggiato a lamentare il colpo di frusta e il cosiddetto “rachide cervicale”, ma è necessario il raffronto con gli accertamenti strumentali medici ed, eventualmente, la conferma del perito.