feb 14

È possibile il distacco dall’impianto centralizzato senza chiedere il permesso all’assemblea

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È possibile il distacco dall’impianto centralizzato senza chiedere il permesso all’assemblea

Il proprietario di un immobile  che vuole  il distacco dall’impianto centralizzato di riscaldamento può procedere in autonomia, dando una comunicazione all’amministratore il quale, a sua volta, sarà tenuto a informare l’assemblea.

Si tratta  dunque  di un vero e proprio diritto soggettivo al distacco dall’impianto di riscaldamento e condizionamento centralizzato: il proprietario è libero di distaccarsi dall’impianto anche senza attendere la riunione.

Dunque, chi si  distacca dall’impianto di riscaldamento centralizzato  se da un lato, non è obbligato a chiedere il permesso all’assemblea di condominio, rimane tenuto a contribuire alle spese di manutenzione straordinaria dell’impianto comune.

La normativa della riforma del condominio, in vigore da giugno 2013, ammette la possibilità del singolo condomino di distaccarsi, ma a condizione che ciò non comporti notevoli squilibri di funzionamento dell’impianto o aggravi di spesa per gli altri condomini. In caso contrario l’assemblea può impedire il distacco secondo quanto conferma  la Cassazione con una recente sentenza

Non è necessaria – secondo la Suprema Corte – «una delibera condominiale in tutti quei casi in cui il distacco dal riscaldamento centralizzato risulti non influire sulla funzionalità o sui costi dell’impianto». Resta però il fatto che «il condomino distaccato è comunque tenuto a contribuire alle spese ordinarie e straordinarie di manutenzione, nonché a quelle di gestione se, e nei limiti in cui, il distacco non porti con sé una diminuzione degli oneri del servizio».