giu 27

È possibile evitare di pagare il prezzo a condizione di dimostrare, in modo preciso, la difformità dell’abito da sposa rispetto a quello scelto

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È possibile evitare di pagare il prezzo a condizione di dimostrare, in modo preciso, la difformità dell’abito da sposa rispetto a quello scelto

La scelta dell’abito da sposa è un momento importante per ogni matrimonio.

Ma che succede se l’abito  provato ed  accettato e su cui la cliente abbia commissionato delle modifiche sostanziali non stia bene? Deve essere integralmente pagato ?

La Cassazione con una recente sentenza statuisce che sia necessario  riuscire a dimostrare le difformità del risultato finale rispetto a quanto  pattuito dalle parti.

Ma come dimostrare che «non sta bene»? Proprio su questo punto  si sofferma la Suprema Corte secondo la quale  dire “non mi sta bene” è troppo generico e non si può considerare una prova in senso processuale: bisogna invece essere in grado di documentare, con rigore quasi scientifico, quali siano i difetti sartoriali riscontrati.

Le eccezioni troppo vaghe e generiche  non  sono utili  in un’aula di tribunale, secondo  i giudici della Cassazione. Mentre  il tribunale deve poter valutare l’esecuzione dell’opera ( si tratta di contratto di appalto) sulla base di un criterio oggettivo e non soggettivo.

Per risolvere il problema e aiutare  la valutazione dei magistrati su un dato certo sarebbe opportuno, prima dell’intervento sartoriale, che le parti specifichino per iscritto le opere da eseguire nel modo più dettagliato possibile, eventualmente ricorrendo all’uso di disegni.