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Attenzione alle conseguenze penali per una finta separazione tesa ad ottenere la pensione sociale

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Attenzione alle conseguenze penali per una finta separazione tesa ad ottenere la pensione sociale

La pensione sociale spetta solo se il reddito di ciascun coniuge non supera determinati limiti fissati dalla legge.

Per beneficiare della pensione sociale, la legge richiede che i cittadini italiani e stranieri siano in possesso di requisiti come: 67 anni di età; cittadinanza italiana, o cittadinanza di un Paese europeo, residenza effettiva e continuativa per almeno 10 anni nel territorio italiano; reddito non superiore a 5.954 euro annui, se il richiedente non è sposato o è separato; reddito non superiore a 11.908 euro annui, se il richiedente è coniugato.

I redditi che rilevano ai fini del diritto alla pensione sociale sono:   i redditi propri e del coniuge, al netto delle imposte e dei contributi, nonché agli assegni alimentari corrisposti secondo le norme del Codice civile e le pensioni di guerra. Altri redditi sono esenti.

Potrebbe dunque verificarsi il caso di una coppia che si separa per finta: una separazione fittizia allo scopo di beneficiare della pensione in quanto chi è separato ha maggiori probabilità di ricevere la pensione sociale in quanto l’assegno spetta in misura piena solo se il reddito proprio e quello del coniuge sono pari a zero.

I casi di separazioni fittizie sono sempre più frequenti ma non sempre è possibile distinguere una separazione reale da una fittizia.

Ciò che la legge vieta, ovviamente, è l’intento fraudolento: se lo scopo della separazione fittizia è quello appunto di frodare lo Stato, al fine di percepire una pensione a cui non si ha diritto, allora la coppia potrebbe ritrovarsi a subire un procedimento penale che in caso di condanna comporta anche l’obbligo di restituzione di tutte le somme indebitamente percepite.

Peraltro l’Inps opera un monitoraggio continuo al fine di prevenire situazioni del genere.