
Il nuovo meccanismo di negoziazione assistita, appena introdotto dalla recente riforma della giustizia e considerato come un sistema per portare la lite fuori dal tribunale e deciderla attraverso un accordo assistito dagli avvocati, prevede incentivi fiscali.
A questa riduzione corrisponderà l’aumento del contributo unificato.
Quindi per finanziare un sistema di sentenze “stragiudiziali” si vanno a tassare ulteriormente quelle “giudiziali”.
L’aumento sarà “contenuto” ma generalizzato grazie all’emendamento alla legge di Stabilità che istituirà da un lato gli incentivi fiscali e dall’altro gli aumenti sul contributo unificato e, inoltre, attraverso l’attribuzione di un credito d’imposta verrebbero finanziate le parcelle degli avvocati impegnati sul fronte degli arbitrati sia come protagonisti della convenzione di negoziazione assistita.
La previsione di un incentivo fiscale per arbitrati di avvocati e negoziazione assistita permetterebbe – oltre ad incentivare le soluzioni stragiudiziali delle liti e ridurre il carico giudiziale – di eliminare una disparità rispetto a quanto tuttora previsto per la mediazione obbligatoria, altra possibilità di soluzione stragiudiziale controversa sin dalla sua introduzione .
Per quest’ultima, infatti, è previsto che il verbale di accordo sia esente dall’imposta di registro sino alla concorrenza del valore di 50.000 euro.
In caso di successo della mediazione, poi, le parti hanno diritto a un credito d’imposta fino a un massimo di 500 euro per il pagamento delle indennità complessivamente dovute all’organismo di mediazione.
In caso di insuccesso, il credito d’imposta è ridotto della metà.