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A proposito della sottrazione dei punti della patente, la Corte Costituzionale ritiene legittimo pagare la sanzione di € 286 e rimanere anonimi

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A proposito della sottrazione dei punti della patente, la Corte Costituzionale ritiene legittimo pagare la sanzione di € 286 e rimanere anonimi

Come è noto, quando  si riceve a casa   una contravvenzione stradale in qualità di proprietario dell’auto, poiché non è detto che lo stesso  sia l’effettivo responsabile della violazione del codice della strada ,  il proprietario del mezzo, oltre a  pagare la contravvenzione, è tenuto, entro 60 giorni, a comunicare il nominativo e i dati della patente dell’effettivo conducente.

Di conseguenza solo nei confronti di quest’ultimo verranno sottratti i punti della patente.

Se la comunicazione dei dati non viene fornita, il titolare dell’auto subisce una seconda multa, pari a 286 euro, per non aver collaborato con la polizia e non aver indicato gli estremi del conducente.

Se ne ricava che, con il  pagamento della seconda multa, si verifica   la concreta possibilità di evitare la  decurtazione dei punti dalla patente.

Tale possibilità è stata ritenuta legittima in una recentissima ordinanza della Corte Costituzionale pronunciatasi  sul tema.

Infatti secondo la Consulta  è legittimo rimanere anonimi, evitando la sottrazione dei punti a condizione di essere disposti a pagare la sanzione di 286 euro prevista dal codice della strada  per omessa comunicazione del conducente quando si riceve il verbale d’infrazione

Il  sistema, a parere  della Corte Costituzionale, non è  ingiusto, né viola il principio di uguaglianza dei cittadini, benché in sostanza favorisca chi ha la possibilità economica rispetto a chi, invece, non potendo sostenere una seconda multa, è costretto a comunicare i dati della propria patente.