feb 13

Le cure dal dentista comportano un costo che è detraibile dalle tasse ma è necessario che la fattura del dentista sia precisa per consentirne la detrazione

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Le cure dal dentista comportano un costo che è detraibile dalle tasse ma è necessario che la fattura del dentista sia precisa per consentirne la detrazione

Il dentista è un medico e  il suo onorario è un costo che il cittadino può detrarre dalle tasse come spesa medica: per le fatture del dentista è possibile portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi  il 19% della somma lorda  indicata  e che eccede la franchigia di euro 129,11.

Dunque la fattura del dentista può essere detratta dalle tasse ma  è  necessario che dalla fattura stessa emerga con assoluta chiarezza che la prestazione del medico è stata per cure odontoiatriche  al fine di curare una sua patologia dentaria.

Sono infatti non detraibili le spese sostenute per pagare il dentista se le prestazioni del medico erano finalizzate a scopi estetici e non giustificate da patologia.

L’Agenzia delle entrate  ha chiarito che i soli costi detraibili per interventi compiuti dal dentista sono quelli curativi, e non quelli di abbellimento o comunque aventi fondamento estetico .

Ovviamente, il principio  deve essere letto in modo da rispettare la normativa sulla riservatezza, quindi non si può pretendere  che la fattura del dentista spieghi in modo dettagliatissimo gli interventi compiuti sul paziente.

Così, è sufficiente attestare sulla fattura che il danaro è stato incassato come corrispettivo per cure mediche odontoiatriche specialistiche, o per cure dentarie specialistiche, o ancora per cure sulle arcate dentarie di tipo sanitario. Quando la fattura del dentista indica queste causali, o altre simili ma dalle quali sia ricavabile direttamente il carattere curativo e sanitario della prestazione del dentista, l’Agenzia delle entrate non può rifiutare la detrazione della spesa dal reddito imponibile ai fini dell’Irpef .