giu 28

È operativa l’anagrafe dei rapporti tributari

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È operativa l’anagrafe dei rapporti tributari

Dal 31 marzo scorso l’Agenzia delle Entrate, riceve  dalle Banche e dalle Poste le informazioni utili  per ricostruire  le vicende  dei conti correnti degli italiani: non solo l’esistenza del contratto bancario, ma anche saldi, prelievi e versamenti effettuati sino allo scorso anno. Nessuno è rimasto escluso da questa maxi operazione.

Le banche, per  legge, hanno dovuto istituire un archivio telematico ove  d’ora innanzi confluiranno  il saldo, e l’estratto conto di ogni risparmiatore, con tutta la lista delle movimentazioni effettuate nel corso dell’anno.

L’unico soggetto abilitato all’accesso è l’Agenzia delle Entrate e la finalità  è quella della lotta all’evasione fiscale.

Equitalia  può accedere all’Archivio dei rapporti finanziari ma a differenza dell’Agenzia delle Entrate, può vedere solo se il contribuente ha un conto corrente, e non quali sono le consistenze, i saldi o la sintesi dei movimenti.

A riguardo, il Garante della Privacy si è mostrato seriamente preoccupato in quanto   non c’è alcuna regolamentazione che definisca le modalità di accesso ai dati contenuti nell’Anagrafe, il personale abilitato e il numero di ispezioni eseguibili.

Il potere di conoscere presso quale istituto di credito il debitore intrattiene un rapporto di conto corrente è riconosciuto anche a qualsiasi altro soggetto privato: il creditore, infatti, dopo aver notificato l’atto di precetto, può chiedere al Presidente del Tribunale l’autorizzazione alla ricerca telematica dei beni del debitore, così affacciandosi anch’egli all’Anagrafe dei conti. Pure in questa ipotesi, l’accesso ai dati è limitato e non consente di conoscere l’estratto conto, ma solo l’esistenza del rapporto e la banca presso cui è intrattenuto.