ott 17

Commette reato chi richiede, con inganno o costrizione, di fare gesti erotici davanti alla webcam

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Commette reato chi richiede, con inganno o costrizione, di fare gesti erotici davanti alla webcam

Una recente sentenza della Cassazione  chiarisce un aspetto legato a richieste  particolarmente odiose  davanti alla webcam.

Infatti chi chiede a una persona di spogliarsi davanti al computer, in una live chat, facendole intendere  che ciò serva per un colloquio di lavoro o sottoponendola a un ricatto di altro genere, commette violenza sessuale.

Se  la vittima si rifiuta e il delitto non viene consumato, si ha solo tentata violenza sessuale. Ciò che conta infatti, anche tramite internet, è la “connotazione esplicitamente sessuale delle richieste”. La domanda di assumere pose erotiche o di spogliarsi è una compressione della libertà di scelta della donna se messa in condizione di non poter rifiutare.

Dunque, per i giudici della suprema Corte, il comportamento tenuto nei confronti della donna, disoccupata e in cerca di un lavoro, è valutabile come tentativo di violenza sessuale.