mar 27

Buoni postali si possono prescrivere, scadere o diventare infruttiferi

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Buoni postali si possono prescrivere, scadere o diventare infruttiferi

Molti italiani, tradizionalmente affidano i loro risparmi alle Poste Italiane sottoscrivendo i buoni postali.

I buoni postali sono un’esclusiva delle Poste Italiane e sono titoli che garantiscono la restituzione del capitale versato, maggiorato degli interessi e sono garantiti direttamente dallo Stato: si tratta, infatti di titoli emessi dalla Cassa depositi e prestiti, società per azioni a partecipazione statale controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il ministero del Tesoro, nel 2000, ha introdotto una nuova normativa in materia di buoni fruttiferi postali, prevedendo che i diritti dei titolari si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo.

Dal momento che una differente disciplina della prescrizione avrebbe comportato una disparità di trattamento tra i vari possessori di titoli del debito pubblico, il ministero ha precluso la possibilità di rimborso dei buoni fruttiferi postali dopo lo spirare del termine decennale dalla scadenza da parte della Cassa depositi e prestiti: in pratica, i buoni postali vanno in prescrizione dieci anni dopo la loro scadenza.

La differenza tra scadenza del buono e prescrizione: mentre la prima indica il termine ultimo entro cui il titolo produce interessi, la prescrizione, che matura solamente a partire dalla scadenza, fa venir meno il diritto ad ottenere qualsiasi rimborso, sia di capitale che di interesse.

In altre parole, dal giorno successivo alla scadenza i buoni emessi in forma cartacea diventano infruttiferi e, trascorsi altri dieci anni, si prescrivono. Sul termine di prescrizione si è espresso direttamente il Ministero del Tesoro, secondo cui “I diritti dei titolari dei buoni fruttiferi postali si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo per quanto riguarda il capitale e gli interessi” .

La scadenza varia a seconda del titolo sottoscritto. I buoni ordinari emessi fino al 27 dicembre 2000 (Serie Z) hanno una scadenza di trenta anni. Quelli emessi successivamente (dalla serie A1 in avanti), invece, hanno una durata ventennale.

I buoni fruttiferi dematerializzati, invece, non si prescrivono mai poiché alla scadenza vengono automaticamente rimborsati mediante accredito a favore del conto corrente postale o bancario del sottoscrittore.